28 GIUGNO 2006
RICORDI DELL'ECUADOR
E' già passato qualche giorno dalla fine della nostra vacanza in Ecuador. I ricordi sono più vivi che mai. Siamo stati in un paese che sapevamo a malapena dove si trovava, abbiamo "giocato" con due vulcani che non sapevamo nemmeno pronunciarne il nome. Abbiamo vissuto un esperienza incredibile. Vivere ogni giorno rincorrendo i propri sogni. Siamo partiti per l'Ecuador perché avevamo sentito parlare di due vulcani ricoperti di neve, la passione per i nostri sci ci ha portato lassù. In quella terra non abbiamo solo trovato un cratere fumante ed uno spento (ecco perché faceva così freddo!!!) abbiamo incontrato nuovi amici e diversi modi di vivere la vita.
Riguardo le foto per cercare le più accattivanti e divertenti, chiudo gl'occhi e mi sembra di essere ancora in mezzo a quella gente, a quei profumi.
Mi mancheranno le colazioni tropicali, le birre ad un dollaro, le onde dell'oceano. Mi mancheranno i saluti dei bambini mentre agitano le loro mani al nostro passaggio, mi mancherà lo sguardo fiero di una ragazza di un ristorante messicano che dice (in spagnolo) "Se non si può andare via dall'Ecuador, vuol dire che non si può, se non se puede, non se puede!"
Mi mancherà la vita da quasi-alpinista fatta di acqua, di freddo, di sveglie nel cuore della notte. Mi mancherà la vita del surfista, che aspetta l'onda giusta e che tutta la sua vita ruota intorno a quel momento. Mi mancherà la paura del soroce, mi mancherà il benvenuto del prof. Giovanni. Mi mancherà un obiettivo Sigma. Mi mancheranno tante altre cose, e quando penserò di averle elencate tutte ce ne sarà una di nuova.
Mentre continuo a guardare le foto mi chiedo che fine avranno fatto i due australiani, innamorati e in giro per l'America Latina ancora per 9 mesi, penso al Negro, (così si faceva chiamare non per il colore della pelle ma per le dimensioni) avrà finito la sua casa? Penso a Julian, avrà portato sul Cotopaxi le due francesine?
La nostra vacanza è tutta in queste fotografie, poi come spesso accade ci sono delle foto che saranno solo nelle nostre menti, parecchi click mancati per volontà o per errore. Ho nella mia mente una fotografia, sei amici che in un paese che sapevano a malapena dove si trovava, hanno "giocato" con due vulcani.
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